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3 settembre 2007

Ordinanza anti-lavavetri

















Il commento del sindaco Domenici

"Abbiamo bisogno di una politica che riporti il rispetto delle regole nelle nostre città. Ci occorrono nuovi strumenti per la legalità, e non solo verso i lavavetri. Penso ai graffitari. Agli abusivi che vendono merci contraffatte. Ai parcheggiatori. Ai rumori dei locali notturni. All'ubriachezza molesta. E penso alla prostituzione"

Firenze, 3 settembre 2007 - ''La sinistra e in genere la politica hanno bisogno di una rivoluzione concettuale. Litigare su un'espressione linguistica come 'tolleranza zero' e' fuorviante''. Comincia cosi' un'intervista al 'Corriere della sera' di Leonardo Domenici (nella foto), sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, sulla questione dei lavavetri.

''E' logico - continua - che se sento parlare di tolleranza penso a Voltaire o a Beccaria, non a Rudolph Giuliani. Ma dobbiamo andare alla sostanza delle cose, e cambiarla. Abbiamo bisogno di una legge, una legislazione, una politica, per riportare il rispetto delle regole nelle nostre citta'. Ci occorrono nuovi strumenti per la legalita', e non solo verso i lavavetri. Penso ai graffitari. Agli abusivi che vendono merci contraffatte. Ai parcheggiatori. Ai rumori dei locali notturni. All'ubriachezza molesta. E penso alla prostituzione: non si puo' pensare che la clientela sia esclusa da provvedimenti di sanzione''.

In un'analoga intervista a 'La Repubblica', Domenici aggiunge: ''L'ordinanza e' stata predisposta in mia assenza ma io l'ho avallata, ero costantemente informato per telefono''. ''Abbiamo avuto - aggiunge - diverse denunce e segnalazioni specialmente di persone anziane e di donne sole. Una signora anziana ha denunciato che in due si sono seduti sul cofano della sua macchina. Ad un'altra si sono fatti attorno e distraendola con la richiesta di denaro le hanno rubato il cellulare. Si e' diffuso un atteggiamento violento''.

Infine, su QN, il sindaco di Firenze chiude: ''Abbiamo dato una risposta concreta a un problema reale. Chi amministra una citta' deve fare questo: affrontare i problemi dei cittadini''. ''Siamo andati a colpire - aggiunge - un nervo scoperto nella percezione della sicurezza cittadina e della qualita' di vita delle nostre grandi citta'. E questo spiega l'ampio sostegno che abbiamo ottenuto dalla gente''.

Fonte: La Nazione